Chiesa di San Filippo
Il 30 ottobre del 1835 Giovanni Bosco entrava in seminario, presso il Seminario Arcivescovile, ex convento dei padri filippini, il cui rettore era il teologo Sebastiano Mottura. In questo luogo Giovanni Bosco studiò fino al 10 maggio 1841, anno in cui terminò, a malincuore, il suo percorso di clericato, come egli stesso ricorda: “mi tornò dolorosissima quella separazione, separazione da un luogo dove ero vissuto per sei anni, dove ebbi educazione, scienza, spirito ecclesiastico e tutti i segni di bontà e di affetto che si possono desiderare”. La notte tra il 3 e il 4 aprile 1839, lo stesso giorno della sepoltura del suo amico e collega ventiduenne Luigi Comollo, Giovanni Bosco sentì un rumore proveniente dal corridoio, rumore che, avvicinandosi, svegliò l’intera camerata. Dopo che la porta venne spalancata, tutti videro una luce fatta di molti colori e si sentì la voce di Comollo dire: “Bosco! Bosco! Bosco! Io sono salvo!”, rispettando così la promessa che i due amici avevano stipulato e cioè che il primo che fosse morto avrebbe portato all’altro la notizie della propria salvezza. Nella chiesa di San Filippo, annessa al seminario, Giovanni Bosco si recava ogni giorno del clericato a ricevere la Comunione, rinunciando alla colazione e digiunando fino a pranzo.