L’Arco di Trionfo, simbolo della città di Chieri, segna le rinascita artistica di Chieri e rappresenta, dal punto di vista cronologico, la prima testimonianza del barocco a Chieri. Monumentale opera della fine del ‘500 lo possiamo ammirare, da piazza Umberto I (ex piazza delle Erbe). L’origine dell’Arco chierese, eretto nel 1580 in onore di Emanuele Filiberto di Savoia e ultimato in occasione della nascita dell’erede al trono ducale Filippo Emanuele, è dettata dalla volontà da parte della municipalità di onorare i soggiorni a Chieri della corte sabauda.
Nella seconda metà del XVIII secolo gli architetti Vittone prima (1761) e Mario Ludovico Quarini poi (1785) effettuarono dei restauri per adeguarlo al gusto barocco: i disegni documentano la ricercatezza degli stucchi raffiguranti lo stemma sabaudo sul fronte verso la piazza e lo stemma di Chieri sul fronte verso la via e la presenza delle varie statue. Danneggiato nella rivolta popolare di fine 1700 per cancellare i segni della monarchia, l’Arco fu nuovamente restaurato e successivamente, a fine Ottocento, vennero tolte definitivamente le statue e asportati gli stemmi, sostituiti da orologi.
E’ solo nel 1837 che, per volere di Carlo Alberto, venne aggiunto l’orologio meccanico. Il monumento che oggi si può ammirare è una costruzione completamente in muratura che presenta un impianto a due ordini; gli affreschi ricoprono buona parte delle superfici dell’edificio.